Il 24 Maggio si celebra la festività cattolica di Maria Aiuto dei Cristiani: per i cattolici cinesi questa ricorrenza è particolarmente importante, in quanto proprio a Maria Ausiliatrice è dedicata l’importantissima basilica di Nostra Signora di Sheshan, a Shanghai.
La storia di questa devozione inizia nel 1601, quando il missionario gesuita Matteo Ricci si recò dall’imperatore con dodici doni, tra i quali anche un’immagine di Maria Salus Populi Romani. Da quel momento si radicò una forte devozione nel Paese nei confronti della Vergine, tanto che, durante gli anni delle persecuzioni, in molti si rivolgevano a Lei per chiedere protezione. Accadde infatti, che nel 1871 padre Gu Zhen Sheng, superiore della comunità gesuita di Shanghai, si inerpicò su una collina vicina alla città chiedendo la Sua intercessione per salvare la diocesi che minacciava di essere distrutta da un gruppo di ribelli, promettendo come voto la costruzione di un santuario sulla collina stessa. La diocesi fu salvata e nel 1873 avvenne l’inaugurazione dell’edificio; sulla cupola allungata del campanile risalta la figura slanciata della Madonna di Sheshan, patrona della Cina.
Nel 2008 Papa Benedetto XVI ha composto una preghiera tramite la quale Le venivano affidate le sorti dei cristiani in Cina e ha stabilito che il 24 Maggio diventasse la Festa di Nostra Signora di Sheshan e al contempo anche la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, ovvero una ricorrenza in cui i cattolici di tutto il mondo, sono chiamati a pregare per la Chiesa del Paese, tutt’ora sottoposta ai terribili controlli dello Stato.
Il martyrion dei cattolici cinesi
Conosciamo bene, infatti, la situazione in cui sono costretti a vivere i cattolici cinesi: la religione non è dichiaratamente vietata e perseguitata, formalmente esistono diocesi e parrocchie in cui i cittadini possono professare la loro fede, ma la realtà dei fatti è ben diversa.
I cattolici del Paese sono divisi in due gruppi distinti. Uno è composto da coloro che appartengono all’Associazione Patriottica Cattolica Cinese, creata con l’appoggio dell’Ufficio affari religiosi della Repubblica Popolare Cinese: chi ne fa parte non può riconoscere il Papa come autorità, poiché l’unica che può essere riconosciuta è lo Stato con i suoi funzionari. Poco importa se dal 2018 i Vescovi siano in comunione con Roma, poiché la loro nomina, pare, viene approvata anche dal pontefice. Restano comunque funzionari di Stato sottoposti al controllo del Governo locale.
L’altro gruppo di cattolici appartiene alla cosiddetta “Chiesa sotterranea”: sono coloro che si oppongono al regime, riconoscono l’autorità del Pontefice e rinnegano quella dei Vescovi nominati dal regime. Questi, secondo le statistiche, sono la maggioranza, ma sono anche quelli più in pericolo, poiché, essendo considerati sovversivi, rischiano il carcere, l’internamento in campi di concentramento, e in certi casi la morte. Le torture a cui sono sottoposti sono indicibili: privazione del cibo e del sonno, isolamento, violenze fisiche, stupri. Arrivano addirittura testimonianze di cristiani uccisi durante la prigionia a cui poi sono stati espiantati gli organi per la successiva rivendita.
Maria: sorgente di speranza, certezza di vittoria
Il rischio di perdere la libertà e la vita, però, non ferma questi fedeli, che si affidano numerosi alla volontà di Dio e della Madonna loro Protettrice. Questa Madonna è rappresentata in una posa per noi del tutto inusuale: una figura snella e longilinea con il Bambino sollevato sopra il capo, il quale tiene le braccia aperte, come a voler benedire l’intera umanità, mentre in basso Maria trafigge un drago, sconfitto dalla Sua potenza.
Quale immagine potrebbe essere più significativa per noi in un momento storico in cui viviamo una confusione mondiale che non ha precedenti?! Tutti i valori, gli insegnamenti e le libertà vere sono state eliminate, sostituite con menzogne, confusione e disagi. E allora, ecco che arriva la Santa Vergine a ricordarci, ancora una volta, quella che è la sola Via, Verità e Vita: Ella Lo solleva per mostrarci che solo Lui è in grado di salvarci da questa situazione, di condurci alla Salvezza, e allo stesso tempo ci garantisce che il drago sarà schiacciato, ma solo se faremo riferimento a Lei e a Suo Figlio.
I due, insieme, si presentano come un’arma: una spada, con l’elsa e la lunga lama che squarcia il male che è nel mondo e lo distrugge, per farne uno nuovo e migliore, quello che sarà dopo il Trionfo del Suo Cuore Immacolato.
Prima che questo accada però, occorre un atto di fede, un sacrificio, perché così è stato previsto: lo stesso sacrificio che hanno compiuto e stanno tutt’ora compiendo, gli stessi fedeli, che per questa Madonna hanno avuto da sempre una forte venerazione.
I cattolici cinesi sono stati disposti a nascondersi, a soffrire, a morire, pur di professare la loro fede. Ad esempio a gennaio, quando una chiesa, costruita con i soldi degli stessi fedeli che avevano chiesto il terreno allo Stato, è stata abbattuta nella notte, in decine si sono raccolti fuori a protestare, accusando il regime e facendosi arrestare piuttosto che arrendersi. E noi invece fino ad ora cosa abbiamo fatto?
Chiamati a restare
L’immagine della Madonna di Sheshan ci ricorda che siamo chiamati a guardare in alto, a non temere di aprire i nostri cuori a Gesù e a Maria. Ci ricorda anche il brano della Genesi dove si fa memoria di quel tempo che il popolo di Dio trascorre ne deserto, quando l’accampamento degli israeliti fu invaso dai serpenti che, mordendo le persone, le facevano morire avvelenate e il patriarca Mosè chiese a Dio di intervenire. Questi gli disse di costruire un serpente e metterlo in alto in cima a un bastone: chiunque l’avesse guardato si sarebbe salvato, e così fu. Quelli che lo guardarono si salvarono, gli altri continuarono a morire. Non è cattiveria, è giustizia: Dio è buono, ma è anche giusto, e premia coloro che rispettano i Suoi insegnamenti dimostrando la loro fede. Ora, questa statua ci rimanda un messaggio analogo: se guardiamo a Lui, ci affidiamo a Lui e rispettiamo ciò che ci ha indicato ci salveremo, altrimenti moriremo. Morire non indica tanto la morte fisica, quanto la morte spirituale, la morte dell’anima che rende il corpo un semplice guscio vuoto, e quanti ce ne sono ormai di gusci vuoti che vagano per il mondo, incapaci di vedere quelle braccia aperte che invece vorrebbero accoglierli!
La Madonna di Sheshan, con il Bambino sollevato sopra il capo, è anche segno di benedizione per tutta l’umanità e, siccome sconfigge il drago, anche invito alla speranza. In un mondo confuso, questa immagine ci ricorda la Parola di Gesù: Io sono la Via, la Verità e la Vita. Il Verbo eterno, il Figlio di Dio, si è fatto carne e ha abitato tra noi. Gesù Cristo è il nostro Redentore, colui che ci ha liberato dal peccato e dalla morte. Attraverso la sua morte e risurrezione, ci ha aperto la porta della salvezza.
La sua nascita da Maria, la Vergine Madre, è un segno dell’amore di Dio per l’umanità. Maria ha accettato con umiltà di essere sposa dello Spirito Santo e così essere la Madre di Dio, e il suo “sì” ha reso possibile la nostra redenzione. Lei è la Madre della Chiesa e nostro potente intercessore presso suo Figlio.
Affidiamoci anche noi a Lei e a Cristo, il Salvatore del Mondo, con fiducia. Lasciamoci guidare dalla luce di Gesù e dalla grazia della Madre, e cerchiamo di vivere secondo i suoi insegnamenti d’amore e misericordia.
Potranno essere tempi difficili quelli che verranno: pandemie, carestie, terremoti, guerre, distruzione; tutto è stato annunciato dal Signore ed è stato ribadito dalla Madonna a Fatima. Quello che dobbiamo fare noi è essere e rimanere uniti a Lei, come Lei è indissolubilmente unita a Gesù. Poi dobbiamo pregare e senza paura essere e rimanere pronti, perché alla fine verrà il momento in cui il grande drago (e le bestie che a lui si associano) sarà definitivamente schiacciato e tutti coloro che avranno creduto – ci è stato promesso – saranno salvati.
Dice Maria: Mio compito materno è condurvi tutti nella pace a Gesù Cristo, vostro Dio e vostro Redentore.
Gianni Battini
*Fra Gianni è priore della Congregazione Templari di San Bernardo e nel 2022 è stato ispirato ad affidare la missione sua e dell’intera Congregazione alla Vergine di Sheshan, come propria patrona e guida.