La storia dell’Apparizione alle Tre Fontane può essere iscritta tra i casi delle grandi conversioni che hanno come protagonista proprio Maria Santissima.
Il 12 aprile 1947 apparve, presso la grotta delle Tre Fontane alle porte di Roma, la Beata Vergine Maria a Bruno Cornacchiola e ai suoi figli.
A differenza di altre apparizioni che ebbero come protagonisti persone semplici, se non addirittura bambini, caratterizzate dalla purezza dell’anima e dalla semplicità del cuore, il caso delle Tre Fontane fu assai diverso.
Bruno Cornacchiola, infatti, era un uomo tutt’altro che devoto cattolico. Cresciuto in una famiglia per niente affatto religiosa, da genitori poveri e purtroppo violenti, si convertì al protestantesimo durante la sua partecipazione come volontario alla guerra civile spagnola, entrando a far parte della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, che nutriva un odio particolare verso il Pontefice e la Chiesa Cattolica. Bruno diventò un esponente di spicco della setta ed era parte attiva nella propaganda anti-papale. Aveva addirittura pianificato un attentato al Papa e per tale scopo acquistò un coltello e vi fece incidere “A morte il Papa”.
Non pare un caso che tale apparizione ebbe luogo presso le Tre Fontane. In quel luogo, infatti, ebbe luogo il martirio di San Paolo. San Paolo, come è noto, fu un persecutore dei cristiani e fu protagonista di una conversione miracolosa che lo portò a diventare uno dei più grandi santi della cristianità.
Bruno Cornacchiola, dopo l’apparizione e la conversione, trascorse l’intera vita a difendere l’Eucarestia, l’Immacolata e il Papa. Fondò anche un’associazione, la (SACRI) (“Schiere Arditi di Cristo Re Immortale”), alla quale affidò il prezioso diario in cui aveva raccolto visioni, messaggi e profezie ricevuti nel corso della sua vita. Tale diario fu pubblicato nel 2018 dallo scrittore Saverio Gaeta nel suo libro “Il Veggente. Il segreto delle Tre Fontane”. L‘opera di Gaeta, che consigliamo, offre molto materiale che dettaglia sia la storia personale di Cornacchiola che quella delle apparizioni. Qui ci limitiamo a sottolineare alcuni particolari interessanti.
Storia salvifica di una grazia
Bruno Cornacchiola si era sposato nel 1936 con Iolanda Lo Gatto, che fece di tutto per convertirlo alla fede cattolica. Sebbene sembrasse aver fallito nel suo intento, Iolanda riuscì a convincerlo alla pratica dei primi nove venerdì del mese. Tale pratica fu istituita da Gesù stesso e consegnata a Santa Maria Margherita Alacoque con un’incredibile promessa: chiunque avesse partecipato, comunicandosi, in stato di grazia e con le dovute disposizioni a nove Messe consecutive nei primi nove venerdì del mese, non sarebbe morto in disgrazia ma si sarebbe pentito in tempo per evitare la dannazione eterna e aver salva l’anima.
Maria Santissima disse espressamente a Bruno che la cosa che lo salvò fu proprio la pratica dei primi nove venerdì del mese in quanto, testuale:
“Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i nove venerdì del Sacro Cuore che tu facesti, amorevolmente spinto dalla tua fedele sposa, prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato!”
Tale pratica, come quella dei primi cinque sabati del mese chiesta da Maria a Fatima, andrebbe ripresa e promossa il più possibile. Il caso di Cornacchiola testimonia l’incredibile efficacia.
Il secondo aspetto interessante è legato alla sua militanza nella chiesa avventista del settimo giorno. Spesso si sente parlare di ecumenismo in un modo fuorviante come se ogni confessione, in fondo, possa portare alla salvezza se vissuta fino in fondo. Maria Santissima, invece, ammonisce Bruno Cornacchiola invitandolo a tornare alla Chiesa Cattolica, queste le sue parole: “Rientra nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra”.
Tanti sono gli spunti di meditazione. L’approfondimento della storia dell’Apparizione alle Tre Fontane è di sicuro giovamento per l’anima e invito ad una vera e profonda conversione.
Grazie!